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    20.07.07
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    Allison è una giovane e brillante giornalista di un noto canale televisivo. Tutto sembra andarle per il meglio, un ruolo importante nel palinsesto le viene offerto dai dirigenti della rete. Ben è un tipo grassoccio che ama divertisi con gli amici bevendo birra e parlando di sport, nella sua vita sembra non concludere mai nulla di concreto. L’incontro avviene in discoteca, si balla, si devono un paio di cocktail di troppo e Allison e Ben finiscono a letto insieme. Un errore, a giudicare dal risveglio del giorno dopo e il loro rapporto sembra concluso sul nascere. Otto settimane dopo squilla il telefono di Ben, dall’altro capo Allison. La ragazza è rimasta incinta e vorrebbe tenere il bambino, ma per farlo ha bisogno di conoscere meglio il futuro padre.

    Le gioie e i timori del pre natale attraversati da una coppia che, ancora, non si ama. Dal regista di 40 anni, vergine (Judd Apatow), una commedia romantica sul senso di diventare genitori, pur senza volerlo. La strana coppia composta da Allison e Ben, fa scintille, stride ma scopre di non essere così distante quanto possa sembrare al primo impatto. Nel cast Katherine Heigl, la bella dottoressa Isobel “Izzie” Stvenson di Grey’s Anatomy, Seth Rogen (Ben), Leslie Mann, Paul Rudd, Tim Bagley, Jay Baruchel, Jonah Hill e Ken Jeong. Molto incinta sarà distribuito in Italia a partire da ottobre. C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 16:04
    11.07.07
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    I problemi legati all’apparato sanitario nazionale non affliggono solo i paesi del così detto “terzo mondo”, secondo Michael Moore il grande malato è proprio il sistema della Sanità della nazione più potente del mondo. Negli avanzati e democratici Stati Uniti d’America migliaia di cittadini vivono privi delle basilari forme di assicurazione medica e rischiano ogni giorno la propria vita perché non possono provvedere alle spese necessarie per curarsi. In Sicko, Michael Moore affronta un’indagine in prima persona sullo spinoso mercato della salute negli Usa. Dopo aver cercato, invano, di aprire gli occhi del popolo americano nei confronti dell’attuale presidente degli Stati Uniti, con Farheneit 9/11, Moore si scaglia contro quello che considera uno dei più grandi scandali interni al paese più potente del mondo.

    Moore sceglie, in prima istanza, di analizzare il problema uscendo dagli Stati Uniti, compiendo un’odissea in giro per il mondo per documentare la qualità della sanità offerta dagli altri stati, scoprendo che, per esempio, nonostante l’embargo nella Cuba comunista la sanità è completamente gratuita per i cittadini e medicinali molto cari negli Usa, possono essere acquistati per pochi centesimi. Ovviamente non è tutto oro quel che luccica. Lo sguardo di Michael Moore resta incentrato sulla sua nazione, gli amati/odiati Stati Uniti, mettendo in luce che lo scandalo maggiore avviene attraverso la gestione privata del sistema assicurativo americano, per cui spesso anche i cittadini dispongono di un’assicurazione scoprono di non poter ottenere i rimborsi richesti: nel momento del bisogno, grandi e piccole società del settore architettano ogni possibile scappatoia per evitare di pagare il dovuto a scapito della salute della gente. Dopotutto si tratta anche in questo caso di un mercato, con le sue leggi. Con i suoi modi bruschi e parziali Moore affronta un tema che molti sceglierebbero di non toccare e con una punta di ironia inserisce nei titoli di coda una frase del pensatore Alexis de Tocqueville che recita: “La grandezza di un Paese si misura sulla sua capacità di porre rimedio ai propri errori".
    C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 14:42
    09.07.07
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    Nel 2001 la New Line Cinema ha aperto la porta della Terra di Mezzo, da dicembre ci porterà in un nuovo viaggio epico. Una bussola dorata cade a terra aprendosi in un vortice di scintille proiettandoci all’interno di un mondo fantastico. Un universo parallelo in cui la modernità convive con il regno della fantasia in un tripudio di effetti speciali. Tutto sembra perfetto, ma la minaccia di una guerra incombe sull’umanità. Il destino del mondo è nelle mani di una ragazzina e di un orso polare parlante con cui ha stipulato un contratto.

    Il trailer di La bussola d’oro è certamente autocelebrativo, ma promette la pellicola di maggior richiamo per il prossimo periodo natalizio. Sulla scia del successo della saga de Il signore degli anelli, ma anche delle Cronache di Narnia, La bussola d’oro è la genesi di un ciclo tratto dai best seller di Philip Pulman. Il cast è stellare, Nicole Kidman in un’inedita veste da “cattiva”, il baffuto Sam Elliot, il neo 007 Daniel Craig, la sognatrice Eva Green e l'esordiene Dakota Blue Richards per un film da oltre 150 milioni di dollari di budget. Il film, diretto da Chris Weitz, uscirà nelle sale americane il 7 dicembre.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 11:30
    04.07.07
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    Non è ancora stata lanciata ufficialmente, ma l’ultima campagna promozionale realizzata dal Programma Media dell’Unione Europea per promuovere il Cinema del vecchio continente ha sollevato moltissime polemiche. Si tratta di tre video realizzati attraverso il montaggio di brevi sequenze tratte da alcuni tra i più noti film europei degli ultimi anni. Let's come togheter, It started with a proposal e You are not alone sono i titoli dei tre spot. Non appena sono stati diffusi in rete, i video hanno fatto il giro del mondo creando molto interesse, ma destando anche molte critiche soprattutto per lo spot Let’s come together che, fedele al suo titolo, presenta un montaggio serrato di scene dall’alto contenuto erotico. I 44 secondi del filmato, sponsorizzato dalla Commissione Europea, hanno fatto infuriare non pochi benpensanti, guidati dall’eurodeputato ultraconservatore polacco Maciej Giertych che lo ha definito “l’ennesimo scandalo di un’Europa immorale”.

    Il video è composto da brevi brani di 18 film realizzati in Europa, da registi di fama internazionale come lo spagnolo Almodóvar, il danese Von Trier e il francese Jeunet. Lo slogan è Ogni anno milioni di amanti del cinema apprezzano i film europei; l'Europa sostiene i film europei, il passo dall’amore cinematografico alla passione per il cinema non è troppo lungo, ma forse non tutti la vedono in questi termini. Il responsabile Ue per la Comunicazione Margot Wallstrom sostiene che non si tratta certo di facile pornografia e Viviane Reding, commissario per i mezzi di informazione, si dice sorpresa di una polemica su una campagna che ha ottenuto buona accoglienza al Film Festival di Berlino. Di altra opinione Antonio Tajani, capogruppo di Forza Italia a Strasburgo che reputa il video di cattivo gusto, superficiale e riduttivo per l’Europa dei grandi valori in cui crede.
    C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 10:50