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    30.09.08

    Fin da quando era un piccolo bambino, affascinato dal mondo dorato del jet set che vedeva in televisione, Sidney Young (Simon Pegg) ha sempre sognato una vita fatta di glamour e di tappeti rossi. Tutto cambia quando una telefonata gli trasforma la vita da semplice giornalista a firma della celebre rivista Vanity Fair. Il mondo che sognava è a New York, ma presto Sidney scopre che la Grande Mela è molto più ostile del previsto, al punto che anche rompere il ghiaccio per trovare l’amore è in un impresa assai ardua.

    L’inglesissimo Simon Pegg, dopo i demenziali Hot Fuzz e L’alba dei morti dementi, torna al cinema con un film dal respiro hollywoodiano, accompagnato da star del calibro di Jeff Bridges, Megan Fox, Kirsten Dunst e la rediviva Gillian Anderson. Questa volta, come si fregia il trailer, il film è basato sulla storia di un vero idiota e dalle premesse non si fatica a crederlo. Robert B. Weide esalta il lato demenziale di commedie modaiole come Il diavolo veste Prada, cucendo su Pegg un ruolo assolutamente irresistibile. Prodotto dalla Paramount, How to Lose friends & Alienate People (ancora non si conosce il titolo italiano) sarà distribuito nel 2009 da Mikado.
    C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 12:48
    25.09.08

    Dal dress code di “Il diavolo veste Prada”, Anne Hathaway salta sull’altra sponda e interpreta una ragazza tossica che fa visita alla famiglia per il matrimonio della sorella. Grande interesse quindi per la sua prestazione e attese che non sono state tradite. In Rachel Getting Married, ritratto familiare molto sensibile con momenti light, le storie di vita si incrociano e la camera di Demme non diventa mai invasiva. Grazie a questa predisposizione, a Venezia Demme si è aggiudicato il Biografilm Lancia Award – fiction “per aver messo con grande rispetto a servizio degli interpreti-personaggi la cinepresa senza violenza e manipolazioni”.

    A scrivere la vicenda di questa movimentata famiglia, l’esordiente Jenny Lumet, figlia di Sidney e per la prima volta alla scrittura di un lungometraggio. Non un esordiente ma lo stesso direttore della fotografia di Jimmy Carter: Man from Plains, ovvero Declan Quinn a mantenere l’equilibrio delle luci. Con lui Demme pensava proprio di andare a costruire una storia che fosse il più bel film “da casa” mai fatto. Sempre dal documentario dedicato all’ex presidente americano, arrivano alcuni dei musicisti palestinesi e iracheni che qui suonano direttamente sulla scena. La musica è quindi in primo piano anche dal punto di vista della regia e affianca fisicamente gli attori. Prima di Rachel Getting Married l’attività di documentarista di Jonathan Demme è molto attiva; ancora in fase di realizzazione è Right to Return: New Home Movies From the Lower 9th Ward, sull’uragano Katrina a New Orleans. Al momento Demme sta montando Neil Young Trunk Show: Scenes From a Concert ed è in pre-produzione con un documentario su Bob Marley, programmato per uscire nel febbraio del 2010 in occasione del 65esimo anniversario della nascita del cantante reggae.
    A.B.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 15:11
    22.09.08

    Toorop, Vin Diesel, è un uomo disposto a tutto in cambio di denaro. Il suo ultimo lavoro consiste nello scortare una giovane e misteriosa ragazza di nome Aurora da un monastero disperso sui monti della Mongolia fino al movimentato centro di Manhattan. La giovane non ha mai visto il mondo, nata all’interno del monastero vi ha trascorso tutta la vita sotto la tutela di una monaca. Aurora non è una ragazza qualsiasi, a soli due anni parlava già una ventina di lingue e ora ha cominciato a sviluppare proprietà sovrannaturali e di preveggenza.

    Per la sicurezza della ragazza, durante il viaggio Toorop deve curare che venga in contatto con meno persone possibili, ma questo compito sarà molto difficile da portare a termine. Qualcuno ha progetti molto precisi per la ragazza e ogni mezzo per fermare il suo viaggio può essere lecito. Mathieu Kassovitz dirige Vin Diesel (preferito a Vincent Cassel), una strana coppia cinematografica al servizio di un film dal sapore metafisico; un thriller condito di fantascienza, con tanto di manipolazioni aliene e un presunto Messia prossimo venturo. Un film che Kassovitz ha fortemente voluto dopo aver letto il romanzo Babylon Babies di Maurice Dantec. Babylon A.D. è una produzione da oltre 60 milioni di dollari che nel primo weekend di programmazione ne ha raccolti poco più di 13. Distribuito da 20th Century Fox, il film è arrivato nelle sale americane a fine agosto mentre in Europa dovrebbe arrivare per ottobre.
    C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 12:19
    18.09.08

    La 92ª Divisione dell’esercito americano, i celebri Buffalo Soldiers, un plotone formato prevalentemente di soldati di colore, viene stanziata sulla Linea Gotica, nei dintorni del paese toscano di Sant’Anna di Stazzema. L’anno è il 1944 e gli alleati stanno combattendo i soldati nazisti per liberare il fronte in Italia. La situazione appare molto rischiosa, il plotone viene assediato all’interno del paese e accerchiato da forze armate tedesche. Solo la stretta collaborazione fra soldati e abitanti del paese, insieme a un gruppo di partigiani, potrà creare la forza e il coraggio per sopravvivere alla terribile minaccia.

    Ispirato all’omonimo libro di James McBride, Il miracolo di Sant'Anna offre una prospettiva inedita sulla Seconda Guerra mondiale, raccontando un episodio poco conosciuto ma di grande importanza per la comunità afroamericana. Spike Lee ha scelto di tornare nella cittadina lucchese di Sant'Anna di Stazzema per effettuare le riprese proprio sui luoghi dove si svolse la storia oltre 60 anni fa. La produzione è a cura della On My Own dello stesso Spike Lee in collaborazione con Rai Cinema. Il cast internazionale vedrà anche nomi noti del panorama italiano, fra cui Pier Francesco Favino (Romanzo Criminale), Luigi Lo Cascio (I 100 Passi) e Valentina Cervi (Provincia Meccanica). Completano il cast John Turturro (già al lavoro con Spike Lee in Fa la cosa giusta), James Gandolfini, John Leguizamo, Derek Luke e, in una parte secondaria, anche la top model Naomi Campbell.
    C.P.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 16:58
    15.09.08

    E’ la prima parola che impariamo da piccoli, è il monosillabo più duro, chiude tutte le porte all’istante. E se un giorno iniziassimo a dire “sì” a tutto? Allora sì al corso di lingua coreana, sì al bungee jumping e perché non iniziare anche a farsi di Redbull come la buona pubblicità impone? In questo tipo di situazioni si troverà Jim Carrey in Yes Man, in uscita italiana per il 2009 e non sarà difficile seguire sullo schermo la faccia di gomma che torna ai ruoli estremi nella sua demenzialità.

    I più curiosi sapranno già che il regista è Peyton Reed, mentre gli altri resteranno con un dubbio in testa: “Peyton Reed. Chi è costui?”. Se si va proprio a cercare la sua produzione passata spicca “Abbasso l’amore”, la commedia anni 60 con Renée Zellweger e Ewan McGregor e una sfilza di produzione televisiva. Ma mi sento di darvi un avvertimento: chi conosceva nel 1995 Tom Shadyak quando è uscito Ace Ventura? E penso proprio che l’assenza di divismo nel regista non abbia per niente influito negativamente sul film, anzi, sarà forse vero che più il regista è sconosciuto quindi meno potente, più Jim Carrey si sente libero di performare. Yes Man schiera un nobile scudiero a fianco di Jim Carrey, quel Terence Stamp cha mandava in corto circuito la famigliola borghese di Teorema. Qui Stamp è la persona che cambia la vita al protagonista e lo convince con una microfonata in fronte a cambiare la sua ottica negativa. Il 2009 inizia bene per Jim Carrey, senza bisogno di nuove conferme della sua bravura ma con la terribile voglia da parte nostra di tornare a vederlo in frammenti di puro non sense.
    A.B.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 10:49
    07.09.08
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    Chi esce vincitore dalla 65 Venezia è colui che ha incassato meglio le critiche piovute sulla Mostra dal primo giorno. Wim Wenders e soci premiano la coppia Aronofsky-Rourke con The Wrestler, costruito sul ritorno di un lottatore professionista venti anni dopo l’ultimo incontro e un uomo in cerca di punti fermi. Il film di Aronofsky parte declinando una serie di cliché tipici dei loser e prende forza per stare in piedi fino alla fine. Cast perfetto per le sue esigenze, uno splendido bolso Mickey Rourke nel suo ruolo più autobiografico, il premio Oscar Marisa Tomei e l’ex tredicenne Evan Rachel Wood.

    ll Leone d’Argento per la miglior regia e Osella per la fotografia al russo Aleksei German Jr per Paper Soldier ambientato tra il Kazakistan e la Mosca del 1961 mentre il premio speciale della giuria va all’etiope Teza di Haile Gerima, storia di un intellettuale di ritorno in Africa sotto il regime marxista del suo governo che vince anche l’Osella per la migliore sceneggiatura. La coppa Volpi ha proseguito la scia di successi italiani all’ultimo festival di Cannes con il premio a Silvio Orlando per Il papà di Giovanna di Pupi Avati girato intorno alla seconda guerra mondiale a Bologna. L’altra coppa Volpi va a Dominique Blanc per L’autre di Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic, invece il premio Marcello Mastroianni a una giovane attrice emergente è stato assegnato alla appena maggiorenne Jennifer Lawrence per The Burning Plain di Guillermo Arriaga. La Giuria Premio “Luigi De Laurentiis” per la miglior opera prima ha scelto all’unanimità Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio. Il Leone speciale per l’insieme dell’opera rende omaggio a Werner Schroeter “per il complesso dei suoi innovativi lavori portati avanti con tenacia e senza compromessi da 40 anni”.
    A.B.

    Scritto da Fanaticaboutfilms il 12:31