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04.04.07
LE VITE DEGLI ALTRI: cronaca di una redenzione
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Berlino Est, 1984. Fra le alte sfere della Stasi, la polizia segreta della ex Repubblica Democratica Tedesca, Gerd Wiesler (un impassibile Ullrich Mühe) viene incaricato di spiare lo scrittore Georg Dreyman (Sebastian Koch) e sua moglie, la famosa attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). I due innamorati sono sospettati di comportamenti non consoni ad appoggiare gli ideali del regime. Wiesler intraprende così un torbido lavoro di spionaggio, lungo e spossante al punto di trasformarsi in una vera ossessione. I giorni trascorrono lentamente e la paranoia dell’antinazismo lo spingono a non avere più una propria esistenza, trasformando “la vita degli altri” in una proiezione della propria. Quando i sospetti cominciano a diventare concreti, l’immedesimazione con Dreyman è talmente forte da cominciare a comprenderne e accettarne i comportamenti. Florian Henckel von Donnersmarck , regista tedesco 34enne, ha ottenuto l'Oscar come migliore film straniero con il suo film di debutto.

Il film è un thriller sobrio e asciutto che analizza la complessa psicologia di Wiesler che si tramuta da malvagio agente della Stasi a essere umano dotato di una sensibile coscienza e dalla piena consapevolezza della propria compassione. Il percorso drammatico compiuto da Wiesler è completo, fino ad una totale purificazione dal male originario. Un film dai toni denaturati, con pochi colori, in cui abbondano le sfumature di grigio, quasi a metaforizzare la scala di gradazione che compone l’arco che divide il bene dal male, come il bianco dal nero. Appare forse eccessivo pensare che nel dramma degli eventi della seconda guerra mondiale si possa parlare di perdono, ma quando si parla di una singola persona e di essa di sviscerano in profondità i sentimenti e le motivazioni, allora la possibilità di una catarsi diventa più vicina. La vita degli altri sceglie di porsi lontano dalla retorica che pervade molti dei racconti di questo periodo e chiede allo spettatore di prendere atto degli eventi senza però giudicare. L’Oscar come miglior film straniero è il coronamento di una strada fatta di successi, il film di von Donnersmarck ha infatti vinto, lo scorso dicembre, come Miglior Pellicola Europea ai Premi del Cinema Europeo oltre che trionfare anche al Festival del Cinema di Siviglia dove si è aggiudicata il Giraldillo d'Argento. Intanto da Hollywood già si parla di un remake americano per questa pellicola tedesca. La rivista Variety ha anticipato infatti che i produttori Bob e Harvey Weinstein si sono dichiarati interessati al progetto. Sono stati avanzati anche due possibili nomi per la regia del film: Sydney Pollack (anche lui coinvolto nella produzione) o Anthony Minghella. Italia uscirà nelle sale il 6 aprile 2007.
C.P.

Scritto da Fanaticaboutfilms il 04.04.07 19:22