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31.01.08
CLOVERFIELD: in uscita il film evento di Abrams

Cinquanta milioni di dollari raccolti al box office in quattro giorni non sono un risultato da poco, anzi è un record assoluto. Ci sarebbe da stupirsi, considerato che stiamo parlando di un film di genere e senza grandi star. Fautore del successo di Cloverfield è sicuramente la vulcanica mente di J.J. Abrams che, nelle vesti di produttore, ha progettato un congegno ad orologeria capace di proseguire dove si era fermato The Blair Witch Project, fondendolo gli effetti speciali dei più grandi monster movie, Godzilla e il coreano The Host su tutti. La trama è top secret fino al momento dell’uscita, nel tentativo di andare contro all’abitudine che lo spettatore ha di conoscere troppo di un film, prima di vederlo. Il successo di Cloverfield però nasce da una sapiente campagna promozionale fatta di piccoli indizi abilmente diffusi in rete, alcuni dei quali assolutamente fuorvianti che ha contribuito a scatenare una vera e propria Cloverfield-mania in rete, stimolando un immenso tam tam multimediale.

La prospettiva è quella di una videocamera che avrebbe dovuto documentare una festa ma che diventa invece testimone di una catastrofe capace di radere al suolo Manhattan. Non c’è montaggio, non c’è colonna sonora, solo la sensazione di essere presente sul luogo del disastro. Il trauma elaborato dall’idea di Abrams riporta nuovamente la mente le immagini dell’11 settembre, ma la intenzione è più semplicemente quella di realizzare un film di mostri come mai era stato visto fino a ora. Cloverfield potrebbe essere tradotto come campo di trifogli, in riferimento a quel rettangolo verde che gli abitanti di New York sono abituati a chiamare Central Park, ma che dopo una catastrofe di tali proporzioni ritorna ad essere semplicemente quello che è, un prato con degli alberi in cui è stata ritrovata una videocamera. Un film spiazzante, sconvolgente, inusuale e assolutamente verosimile nel suo tentativo di aderire a una lontanamente ipotetica realtà. Tra il visto e in non visibile, Cloverfiedl diventa la dimostrazione di come la paura sia spesso più intensa nel non visto e nell’ignoto. C.P.

Scritto da Fanaticaboutfilms il 31.01.08 16:46