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06.10.08
WALTZ WITH BASHIR: quando sei inseguito da 26 cani

Dall’animazione ci si può aspettare di tutto: dai dinosauri 3D al software per creare i capelli della protagonista di Final Fantasy. Creare un documentario animato sembrava una delle sfide impossibili che questo film ha superato alla grande.

L’israeliano Ari Folman sceglie uno dei tanti momenti storici tesi della storia del Medio Oriente. Dopo anni di bombardamenti libanesi nelle città del nord del paese, l’esercito israeliano nel giugno dell’82 invade la parte meridionale del Libano. Passano gli anni. In un bar un amico racconta a Folman un sogno in cui veniva inseguito da 26 cani. Convengono entrambi che ci sia una connessione tra l’incubo e la loro missione con l’esercito israeliano in Libano nei primi anni Ottanta. “Dovevo raccontare una storia combinando subconscio, ricordi, sogni e allucinazioni – spiega Folman – e il modo migliore era quello di disegnarlo con uno staff molto in gamba”. In effetti il direttore dell’animazione Yoni Goodman, partendo dalle sue fenomenali capacità, ha sviluppato un sistema di animazione davvero innovativo. L’80% delle illustrazioni del film sono state disegnate da David Polonsky nell’arco di tre anni per un totale di 1720 unità. I disegni sono stati poi fisicamente mossi e spostati come se fossero dei fotogrammi. Costo finale: due milioni di euro, un decimo del cachet di Brad Pitt. Waltz with Bashir è stato presentato in anteprima mondiale al festival di Cannes e continua a raccogliere pareri entusiasti. Da sottolineare come anche il trailer sia stato nominato nella categoria animazione ai Golden Trailers Awards. “Ma se vedo la gente uscire dal mio film e parlare di quanto belli erano i disegni, com’era intensa la musica – continua Folman – allora ho perso il mio obiettivo principale. Perché dietro questi fantastici disegni ci sono persone vere, morti reali. E’ per questo che partendo da una storia vera abbiamo cercato di essere oggettivi, disegnando persone e non personaggi, luoghi reali non paesaggi”. Il Bashir del titolo è il presidente della Repubblica libanese ucciso in un attentato dopo sole tre settimane dalla sua nomina. Si ritiene possibile che quest’azione abbia avuto come conseguenza l’eccidio nei campi profughi di Sabra e Shatila, dove morirono circa 600 palestinesi e che costituisce il tema principale del film.
A.B.

Scritto da Fanaticaboutfilms il 06.10.08 12:44