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27.01.09
GRAN TORINO: Eastwood contro i vicini

Eastwood, Clint Eastwood sta arrivando nelle sale italiane a grande velocità con il suo Gran Torino. Dopo aver ottenuto tre nomination per Changeling – Angelina Jolie, fotografia e scenografia – a marzo uscirà con il suo nuovo film. Prima però sarà anticipato da un ciclo di anteprime in alcune città italiane che verranno annunciate fra qualche giorno su fanaticaboutfilms. Se veniva accusato da Spike Lee di razzismo nel suo Flag of Our Fathers per la mancanza di soldati neri, qui Eastwood è un veterano di guerra, quella della Corea del Sud, che si ritrova il vicinato della sua tranquilla casa americana con bandiera all’ingresso completamente cambiato. Si tratta di un ritorno in guerra, una discesa nel profondo tra Conrad e Proust o più semplicemente un anziano con qualche pregiudizio e poco tollerante?

Il cuore di Walt Kowalski, il personaggio di Eastwood, batte anche per due grandi passioni: la Ford Torino e il cane Daisy. La prima sarà presa di mira da una gang del quartierino, abitato da latinos, afroamericani e Hmong, una comunità asiatica. Dovranno però vedersela col legittimo proprietario, un veterano in pensione che tiene lucido il suo fucile M-1 e cova da decenni pregiudizi radicati verso gli asiatici. Tutte le persone che abitavano accanto a lui sono morte oppure si sono trasferite, al punto che Kowalski si fida solo di Daisy, il suo cane. Eastwood non recitava dal 2004, anno dell’acclamato Million Dollar Baby, ma il fatto che il personaggio avesse la sua età, potesse essere ricalcato su di lui e il parere positivo sulla sceneggiatura, l’hanno facilmente convinto a ritornare a indossare l’espressione senza sigaro, come avrebbe detto Sergio Leone. La vicenda spinge Kowalski, uomo anche fisicamente molto imponente, a mostrare il suo coraggio anche emozionale. Situazione ancora più dura perché si ritrova solo: la moglie è appena deceduta, la fabbrica che produceva le sue amate Ford Torino ha chiuso, i suoi figli gli propongono viaggi rilassanti per over 65. Si ritrova circondato da Hmong, asiatici che hanno aiutato gli americani durante la seconda guerra mondiale e che poi sono stati accolti come rifugiati al termine della guerra in Vietnam. E non è detto che il duro Kowalski non cambi le sue convinzioni.
A.B.

Scritto da Fanaticaboutfilms il 27.01.09 09:31